Progettare un museo

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Progettare un museo

Alcune riflessioni e consigli su come progettare un museo

progettare un museo

Da dove si comincia a progettare un museo? Una risposta ovvia, ma tutt’altro che semplice nei fatti è: dalla progettazione del museo. Scontato!

Tuttavia, prima ancora di parlare di progettazione di percorsi museali o di allestimenti museali vogliamo partire da due definizioni di “cosa è un museo” e cerchiamo di illustrare la nostra filosofia che guida i nostri lavori.

L’ICOM (International Council Of Museums), associazione internazionale nata nel 1948 per tutelare e valorizzare, attraverso i musei, il patrimonio culturale mondiale, ha definito il museo in occasione della Assemblea Generale di Seul nel 2004 come:

“Un’ istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. Il museo è aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto”

In Italia, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio con l’Articolo 101, definisce il museo come:

Una struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio

Progettare un museo, prima di tutto è capire cos’è un museo. Quando ci viene richiesto di sviluppare un progetto museale, studiamo e capiamo in primis cosa deve comunicare il percorso di visita.

Il museo è un servizio alla società, che conserva per educare e studiare, ecco perché la progettazione di un allestimento museale è un processo complesso; serve sensibilità, esperienza, studio, ingegneria, architettura, comunicazione, marketing e tante altre capacità, per creare spazi sensibili, usabili e capaci di veicolare un messaggio culturale in modo efficace e coinvolgente.

Un buona progettazione di percorsi museali si basa sullo studio della user experience. Far interagire efficacemente e naturalmente con la cultura, significa comunicare bene.

Rendere unica l’esperienza all’interno del museo aiuta a creare un legame anche dopo la visita, facendo diventare il visitatore promotore.

Come progettare un museo

Il museo non è più semplicemente il luogo dove esporre le opere d’arte, ma è la fusione di tutta una serie di funzioni e servizi.

Saper progettare in modo corretto la realizzazione del museo, come anche di aree espositive, non è per niente semplice, ma se organizzato nel migliore dei modi, contribuisce a valorizzare al massimo le opere in esposizione. Vediamo quali sono i modi migliori per progettare un museo e come farlo al meglio in dettaglio.

Progettare un museo: elementi costitutivi

Per progettare un percorso museale è necessario come prima cosa determinare gli elementi costitutivi.

Accessibilità

Dovrà innanzitutto essere presente un ingresso principale visitatori completo di guardaroba e servizi, con una sezione cataloghi che permetterà di effettuare controlli sugli afflussi. Deve essere previsto un ingresso per gli addetti e va considerato l’ingresso per i visitatori disabili

Circolazione

Il locale successivo dovrà invece essere un locale filtro di smistamento in modo che i visitatori possano leggermente disperdersi. Vanno inoltre considerate arre quali: aree di raccolta gruppi e visite guidate, intrattenimento prima infanzia, servizi igienici, pronto soccorso.

Essenziale sarà la definizione dei criteri di circolazione dei visitatori.

La circolazione potrà infatti essere obbligata, libera oppure differenziata. Il percorso deve distinguere l’entrata e l’uscita e indirizzare lo sguardo del visitatore verso l’opera. Abbiamo le seguenti tipologie di percorso:

  • lineare – principio-centro-fine
  • loop – principio-centro-principio
  • satelliti – nucleo centrale
  • labirinto – variazioni delle sale

Gli elementi del percorso museale

Progettare un museoSale espositive

Per quanto riguarda la tipologia delle sale espositive esse potranno diventare:

  • sale planimetriche libere, limitate quindi solamente da transenne mobili
  • sale singole a cui è possibile accedere da corridoi esterni di transito
  • sale con circuito libero o fisso.

Vetrine

Le vetrine possono essere fisse o mobili e componibili ed ancora isolate, addossate al muro o incassate.

Illuminazione

Particolare attenzione va, inoltre, prestata anche ai mobili di esposizione ed alla illuminazione delle sale. La preferita è dall’alto e diffusa.

Sale poco illuminate o concepite male, potranno infatti non dare il giusto valore alle opere esposte.

Si potranno utilizzare delle vetrine fisse o mobili, incassate nel muro od esposte in vari punti della sala.

L’altezza delle vetrine dovrà essere tale da permettere al visitatore di osservare gli oggetti esposti senza difficoltà. Soprattutto se vi è una serie di diorami in esposizione, che rappresentano scene altrimenti irripetibili, occorre mettere in condizione l’utente di poter vedere tutto, anche gli oggetti più piccoli.

(A tal proposito puoi leggere anche un nostro contributo su come realizzare un diorama)

Per quanto concerne l’illuminazione occorre ricordare che l’intensità di illuminazione di un oggetto è direttamente proporzionale all’intensità della sorgente luminosa. L’intensità di illuminazione dell’oggetto varia in base all’angolo assunto dal raggio di luce.

L’illuminazione può essere o dall’alto, con vetrate a soffitto, con lanternoni, con graticci e con lucernari, o con illuminazione naturale laterale, tradizionale, che presenta l’inconveniente di proiettare sul quadro l’ombra portata del visitatore e di consentire poca scioltezza nella disposizione generale della sala. Si utilizzano anche illuminazione naturale indiretta, mista naturale ed artificiale (con correzione equilibrata della luce) o artificiale.